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Celebrazione del Millenario di Fiesso d'Artico (1025-2025): sabato 6 settembre 2025

Il programma della celebrazione

Data :

7 luglio 2025

Celebrazione del Millenario di Fiesso d'Artico (1025-2025): sabato 6 settembre 2025
Municipium

Descrizione

 
Una serata speciale per celebrare il Millenario del nome di Fiesso d'Artico (1025-2025), condotta da Chiara Perale.
 
Il programma prevede:
 
– Saluti di apertura del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale
 
– Esibizione del Coro Voci della Riviera
 
– Intervento degli studenti autori del logo del Millenario
 
– Performance musicale a cura degli studenti del Conservatorio Pollini di Padova, con un sestetto composto da:
- Violini: Matteo Rizzi, Federica Cassia
- Viole: Chiara Bosna, Maria Sole Tono
- Violoncelli: Marco Narne, Francesco Bettin
Opera eseguita: Johannes Brahms – Sestetto in Si bemolle maggiore Op. 18 I.Allegro ma non troppo II.Andante ma moderato III.Scherzo (Allegro molto) IV.Rondò (Poco allegretto grazioso)
 
– Intervento del dott. Remy Simonetti, archivista e storico
 
– Cerimonia di premiazione
 
– Saluti finali da parte del Sindaco
 
A seguire, momento conviviale con brindisi, offerto dalle attività commerciali di Fiesso d’Artico.
 
Modalità di accesso
L’ingresso è gratuito, con registrazione obbligatoria per accedere all’area con posti a sedere (200 posti disponibili).
 
Per iscriversi CLICCA QUI
LA REGISTRAZIONE È GRATUITA e GARANTISCE un posto a sedere FINO AD ESAURIMENTO POSTI.
 
I varchi di ingresso dove dovrà essere mostrata la mail di registrazione all'evento saranno due:
 
– Lato est: Parco Targhetta
 
– Lato ovest: lato “Ulivo”
 
Chi non ha effettuato la registrazione potrà comunque partecipare all’evento nella zona con posti in piedi, fino ad esaurimento capienza.
 
La prenotazione è consigliata per garantire una migliore organizzazione.
 
Ringraziamenti 
Un sentito ringraziamento a:
 
– Evolute Media, agenzia di comunicazione – www.evolutemedia.com
 
– Gruppo Crystal, agenzia di eventi – www.gruppocrystal.net
 
– Commercianti di Fiesso d’Artico
 
Note storiche
a cura di Remy Simonetti

6 ottobre 1025, una data apparentemente insignificante nel contesto della grande storia globale, ma importante per la comunità di Fiesso d’Artico, poiché a quella data risale la prima menzione di Fiesso, Flexo, in un documento ufficiale, ossia l’atto, custodito presso l’Archivio di Stato di Venezia (S. Gregorio, b.5), col quale la contessa Edvige o Advica, vedova di Ingelpreto, assieme al figlio Ingelpreto, vendeva a Bono abate di S. Ilario 44 massaricie e altri beni, posti a Fossalovara, Perarolo, Peraga e, per l’appunto, Fiesso. Non è ovviamente un atto di nascita, la comunità organizzata di Fiesso esisteva chiaramente già da prima, e doveva avere anche una certa consistenza, dato che non compare come locus dictus, ma con una propria identità ben definita. L’atto è importante perché vede agire soggetti di alto livello sociale, una contessa trevigiana, e l’abate di un monastero già allora importante e destinato a diventarlo ancor più nei secoli seguenti. Un monastero col quale la comunità di Fiesso resterà a lungo in contatto, grazie a un altro elemento che ne caratterizzerà la storia, la via navigabile del Brenta, vera e propria autostrada che collegava l’entroterra, e in particolare la città di Padova al cui discritus la villa Flexi apparteneva, con quello che sarebbe diventato uno dei più importanti mercati dell’Europa medievale, Venezia. E proprio tra questi due poli si sviluppa la storia di Fiesso, testimone della progressiva espansione in terraferma della città lagunare, dapprima attraverso l’acquisto, da parte di monasteri e potenti famiglie veneziane, di beni fondiari come quelli ceduti nel 1025, fino alla definitiva acquisizione al territorio veneziano in seguito alla caduta della signoria Carrarese nel 1405. Una storia di operosità, produzione, fiorenti commerci, importanti interventi idraulici quali quelli che si devono al noto Avvocato Fiscale del Magistrato alle Acque Angelo Artico, che hanno plasmato quella che oggi è la splendida Riviera del Brenta.

 

Atto notarile di compravendita / ARCHIVIO DI STATO DI VENEZIA, Fondo San Gregorio, busta n. 5

Documento in cui per la prima volta compare il nome di Fiesso

Nel nome del Signore Dio eterno, nell'anno dell'Incarnazione del Signore 1028 nell'ottava indizione nel sesto giorno dall'inizio di ottobre.

Risulta che noi contessa Edvige, vedova del defunto di buona memoria Ingelpreto conte, alla presenza di Ingelpreto conte, figlio della stessa e del conte Ingelpreto defunto, a Treviso, noi che professiamo per la nostra origine di vivere secondo la legge salica, abbiamo ricevuto, come abbiamo manifestato alla presenza dei testimoni, da Voi sig. Bono abate del Cenobio di S. Ilario 1700 libbre d'argento veronesi, secondo il prezzo convenuto, per tutte le terre e possedimenti e masserie, che sono 44 e precisamente 20 a Fossolovara Fiesso e Perarolo con un mulino da costruire a Fossalta e oltre 13 masserie che sono vicino a Peraga, cose che furono della Chiesa di S. Maria di Aquileia.

Le soprascritte 44 masserie con il mulino con la cappella e la fattoria padronale, a Voi abate di S. Ilario per il prezzo soprascritto vendiano, consegnamo e liberiamo, con tutte le adiacenze e ingressi e anche con il diritto di raccolta e pascolo e tutti i diritti di pesca, caccia, mulino, acquesotto, bosco e ruscelli, con le zone incolte, paludi, con i relativi confini superiori e inferiori, noi lasciamo al prezzo sopradetto a Voi e al vostro cenobio per sempre.

Inoltre attraverso la consegna del coltello e del bastone, del guanto e del vaso di terra o di un ramo di albero, noi Vi facciamo consegna e investitura e ci tiriamo fuori completamente e lasciamo il Cenobio in Vostra consegna, lasciandovi tutti i diritti di farne quanto vorrete, con l'impegno di non contestarvelo o richiederlo da parte nostra e dei nostri eredi o proeredi.

Così pure per la salvezza dell'anima nostra e dei nostri parenti e per la nostra devozione verso di Voi sig. Abate e verso il Vostro monastero di S. Ilario, diamo doniamo e concediamo ogni decima e ogni diritto di decimazione sulle sopradette 44 masserie con la cappella e la fattoria del Padrone.

E se le cose soprannominate dovessero valere di più ne facciamo dono al Vostro Cenobio; tutto questo e quello che è stato nominato sopra, lo vendo lo consegno e lo do, promettendolo io Edvige contessa insieme ai miei eredi o a coloro ai quali lo darete, come si legge sopra, da difendere da ogni uomo. Che se non potessimo difenderlo, o se volessimo in qualche modo sottrarvelo, allora Noi ve lo dobbiamo restituire nuovamente secondo il valore acquistato nel tempo.

Redatto nella città di Treviso nella fattoria di S. Pietro. Sigillo di Ingelpreto conte e di Edvige contessa che chiese la redazione di questo documento di vendita e ricevette il prezzo scritto. Sigillo di Ingelpreto conte e di Edvige contessa che acconsentì a questa vendita. Sigillo nelle mani del duca Enrico, del conte Rambaldi, del duca Alberto figlio di Valfredo, del conte Ugo figlio di Manfredi di Montebello, Vecillio di Montanaria. Manfredo giudice di Treviso, avvocato Montaldi, Bernardo Fabbri e Leuterio di Soligo testimoni su richiesta.

S.T. Io Giovanni avvocato e notaio, autore di questo contratto di vendita, dopo la consegna, l'ho completata e consegnata.

 (nota: l'errore del copista di 1028 per 1025, risulta dall'indizione ed è evidente dal raffronto con il privilegio del 1025 - 2 novembre - Bothfeld, nel quale si conferma al monastero i beni e la cappella di S. Maria di Peraga, oggetto del presente documento)

 La traduzione del documento dal latino è opera del Maestro Alessandro Baldan

 
 
 

Ultimo aggiornamento: 19 agosto 2025, 12:33

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