Storie di scuola del ‘900

Pubblicato il 4 febbraio 2019 • CulturaPiazza Guglielmo Marconi, 16, 30032 Fiesso VE, Italia

A Fiesso d’Artico l’Assessorato alla Cultura e l’Amministrazione Comunale promuovono una serata di approfondimento storico e sociale, con il titolo di “Storie di scuola”, che rappresenta la restituzione alla comunità di un lungo ed appassionato lavoro di ricerca sui registri di classe dei maestri nel corso del Novecento, condotto dalla laureanda Sarah Coletto nell’ambito del Corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Padova.

Si fanno portavoce di queste significative memorie gli alunni della classe IV A della Scuola Primaria Italia k2 guidati dal Maestro Giuseppe Artusi, riuscendo ad evocare la profondità di sentimenti e fatti che hanno toccato la vita di tanti Fiessesi nel corso di vicende sia molto dolorose, personali o collettive, sia espressione di una quotidiana serena normalità.

L’appuntamento è per venerdì 15 febbraio, alle ore 20.30, nella Sala Consiliare.

L’evento è organizzato dal Comune di Fiesso d’Artico, dal suo Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Primo Maggio in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Alvise Pisani e l’Associazione Volontari Fiesso.

 

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 

“Noi siamo i bambini del passato. Siamo i vostri nonni e bisnonni: siamo voi. Vi sarete scordati di noi: vi chiediamo solo di ascoltarci, per farci tornare, per farci ricordare...”.

 

Alcune citazioni dai registri di classe conservati negli archivi della Direzione Didattica:

  • “Vi sono nella mia classe quattro o cinque alunni molto poveri e la loro indigenza li costringe ad assentarsi saltuariamente per andare a chiedere l’elemosina. Tale abitudine è stata combattuta da me mediante opportuni richiami ma a nulla valsero, perché il bisogno è più grande delle mie parole...” (22 febbraio 1930)
  • “Nevica, il terreno è gelato. Le case sono lontane dalla scuola, solo i bambini che abitano vicino vengono, ma sono pochi.” (5 febbraio 1940)
  • “Fa molto freddo e non c’è legna per riscaldare le aule scolastiche. I bambini arrivano a scuola pieni di freddo e non possono trarre profitto dalle lezioni.” (18 dicembre 1943)