Il territorio e le Ville

Ultima modifica 24 agosto 2020

Il Territorio

Navigazione a tariffe agevolate lungo la Riviera del Brenta

per cittadini residenti nel territorio della OGD Riviera del Brenta e Terra dei Tiepolo


LE VILLE

Villa Recanati-Zucconi (via Naviglio)

Costruita nella prima metà del '700, illustrata dal Coronelli. L'edificio di epoca barocca è conformato a pianta veneziana, a tre piani differenziati. Caratteristico è l'atrio proteso all'infuori con porta d'ingresso ad arco, affiancata da finestre ovali sormontate da finestrelle quadrangolari. L'esuberanza decorativa è esaltata dallo slanciato timpano, coronato sulla parte emergente e dai ricchi camini con guglie. All'interno, caminetto nel salone ed altri due stanze laterali, decorate da stucchi; dipinto su tela al centro del soffitto del salone al secondo piano.

 

Villa Soranzo (via Naviglio)

Tipico edificio veneto del cinquecento, adue piani, seminterrato e sottotetto. Grande scalinata per accedere al salone principale. Balcone a balaustra in pietra. Nella facciata, composizione decorativa ad affresco che con finzione illusionistica, trasforma la sobria architettura in un ricco prospetto. All'interno ornamenti ad affreschi e tre pregievoli caminetti decorati da stucchi. All'esterno vera da pozzo e adiacenze rustiche, giardino e parco.

 

Villa Barbarigo-Fontana (via Naviglio)

Rielaborazione del settecento di una precedente abitazione cinquecentesca, a tre piani. Nella facciata vi è un abbaino terminale con tre aperture e un timpano superiore ornato da tre statue. All'interno decorazioni a stucco su fondi a marmorino, e resti di dipinti a tempera di Andrea Urbani. In disparte l'oratorio, decorato a stucchi nel suo interno, con pala di ispirazione tiepolesca.

 

Villa Corner-Vendramin (via Naviglio)

Riprodotta dal Costa, composto dall’edificio principale, settecentesco a pianta veneziana, a due piani ed abbaino terminale affiancato da volute, timpano ornato di pigne e recante due aperture con poggiolini. Sull’ingresso ad arco, poggiolo con parapetto in ferro. Barchessa seicentesca. Vera da pozzo nel giardino e piccolo parco.

 

Villa Contarini di S. Basegio (via Riviera del Brenta)

Rappresentata dal Costa vista dal canale. E' un complesso sei-settecentesco a sviluppo longitudinale, composto dall'edificio principale a pianta allungata, a due piani, con corpetto centrale sopraelevato. Giardino verso il canale. Nella facciata del corpo principale, porta d'ingresso ad arco con mascherone in chiave, sovrastante il balcone in pietra; sull'abbaino, frontone triangolare ornato da tre pinnacoli. All'interno stanze decorate da stucchi, collezioni di dipinti, maioliche e mobili. Connesso alla villa un oratorio con due campanili, altare barocco, pala tipolesca, raffigurante il Doge Pietro Orseolo. Degne di nota le vicine casette, di tipico carattere rustico.

 

Villa Contarini-Besenzon (via Pioghella)

Costruita da un cinquecentesco corpo quadrato a tre piani, portichetto d'ingresso, connesso settecentesco con tratto rustico a portico.

 

Palazzo Granelli-Prando (via Riviera del Brenta)

Del settecento, a due piani e sottotetto, con aperture a contorni in pietra, poggiolo in pietra. Adiacenze ad archi.

 

Villa Smania-Belvedere (via Riviera del Brenta)

A due piani, sottotetto e seminterrato, portale d'ingresso ad arco, soffitti alla sansovina nelle sale passanti. Attualmente è adibita ad albergo.

 

Villa Gennari-Lion (via Riviera del Brenta)

Seicentesca, a due piani e sottotetto aperture a trifora con poggiolo al centro e sovrastante stemma gentilizio con leone rampante entro cartigli, medaglioni laterali in pietra, con corona in altorilievo, un cinquecentesco leone di S.Marco nell'ala destra, vialetto nel parco con statue del settecento, fra cui un gruppo raffigurante il ratto di Proserpina, pozzo con vera bizantina ed un'altra vera affiancata dalle statue di Panona e Flora.

 

Villa Correr-Marin (via Modena)

Settecentesca, a tre piani e abbaino al centro, apertura medianaad arco con poggiolo.

 

Villa Marchese De Seynos o degli Armeni (via Vecchia)

Seicentesca, ha un notevole edificio principale a pianta veneta, a due piani e sottotetto. Poggiolo dal motivo a trifora ad apertura mediana arcuata e sovrastante stemma gentilizio. Simile, con motivo del poggiolo più semplice, la facciata a nord. Nelle sale centrali, passanti, soffitti a travature a vista. Barchesse disposte ai lati dello spazio a nord dell'edificio principale. Oratorio del 1777, con porta d'ingresso a lunetta, lesene e timpano superiore nella facciata, ed all'interno altare in marmo intarsiato.

 

Casa Venier-Tiepolo (via Riviera del Brenta)

Casa del settecento, ripresa su tipologia di villa veneta. Illustrata dal Costa, presenta caratteristiche di essenzialità nelle sue forme. E' valorizzata dall'ampia scala di accesso e dal portale con architrave.

 

Chiesa Parrocchiale

Ricordata in un'incisione del Costa, è dedicata alla SS. Trinità ed è menzionata per la prima volta nel 1115; le era unito un monastero dei canonici regolari di S. Agostino. La chiesa attuale fu riedificata fra il 1722 e il 1738 e consacrata nel 1837. Il soffitto decorato da un grande dipinto a tempera del Guarana, eseguito nel 1767 tra cornici di stuccodel Solari, reca rappresentata la gloria della SS. Trinità circondata da Angeli e Santi. L'altare maggiore, del 1735, è semplice opera di Domenico Verona. Nel primo altare a destra, detto delle Anime Purganti, tela settecentesca con S. Antonio, S. Ubaldo Re e le anime Purganti; nel secondo altare di destra, una tela con S. Carlo Borromeo. Dietro l'altare maggiore, tela con la Trinità appartenente al pittore tintorettesco prossimo a Palma il Giovane; ai lati del presbiterio, due pitture a tempera ottocentesche, completamente rifatte nel '900 con il Sacrificio di Isacco e il Sacrificio di Melchisedech. Nel secondo altare di sinistra, tela con Madonna del Rosario, opera di G.B. Pittoni. Staccato, si eleva il CAMPANILE modulato da lesene, con cella a duplice apertura su ogni lato e tamburo ottagono terminale. La sua esecuzione iniziata nell'anno 1750, su progetto dell'arch. Giorgio Fossati ebbe termine nel 1764.

 


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